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Fafner's Gold

Artista Amon Amarth

Testo Fafner's Gold

Regin forgia di più di spade e lame*
Nella sua fucina si fanno schemi e piani
C'è una vendetta da reclamare
Il suo destino è legato a questa causa

Ma gli serviva qualcuno di forte e coraggioso
E per il prezzo di un cavallo e una lama
Ha trovato un eroe che avrebbe fatto l'atto
Per far sanguinare il fratello Fafner
In cerca del
L'oro di Fafner
Una coda di drago
Lui affonderà la sua spada
Nelle sue squame
L'oro di Fafner
Una coda di drago
Il tradimento si svolge
L'inganno è svelato

C'è un tesoro di drago da reclamare
Regin è legato alla sua maledizione
Ha mandato il suo eroe in questa cavalcata funesta
Con la spada Gram al suo fianco
Dirigendosi verso le pianure di Gnita
Una terra perduta dove regna la desolazione

In cerca del
L'oro di Fafner
Una coda di drago Lui affonderà la sua spada
Nelle sue squame
L'oro di Fafner
Una coda di drago
Il tradimento si svolge
L'inganno è svelato

Gram lo trafisse bene
Il drago cadde
Regin disse
"Friggi il suo cuore"
Testando il sangue di drago
Ora ha capito
Tutti i piani collusivi di Regin
Poi ha fatto sì che Gram lo mordesse bene
E Regin cadde a sua volta
Per maledizione malevola di Andvare

In cerca del
L'oro di Fafner
Una coda di drago
Il tradimento si svolge
L'inganno è svelato
In cerca del
L'oro di Fafner
Una coda di drago
Lui affonda la sua spada
Nelle sue squame
L'oro di Fafner
Una coda di drago
Il tradimento si svolge
L'inganno è svelato

Note traduzione

* Questo brano racconta una parte di un racconto della mitologia nordica.
Quando Ótr venne ucciso da Loki, Hreiðmar obbligò gli Æsir a pagarne riscatto. Loki allora rubò il tesoro del nano Andvari e lo consegnò ai parenti dell'ucciso: si trattava dell'oro maledetto dei Niflúngar. La maledizione ebbe subito effetto; infatti rimasti soli con l'oro i due fratelli chiesero al padre una parte del riscatto, ma Hreiðmar rifiutò; l'avarizia e l'odio crebbero negli animi dei due fratelli, ma Fáfnir fu più lesto e uccise il padre. Reginn chiese al fratello parte dell'oro, ma Fáfnir gli rispose di andarsene se non voleva fare la fine del padre.

Così Fáfnir assunse un perenne aspetto di drago, andando a vivere in una grotta e giacendo sul tesoro, mentre Reginn si diresse a nord dove divenne il fabbro di corte del re Hjálprekr e in seguito tutore del figlioccio del re, il giovane Sigurðr (Sigfrido). Nel giovane, Reginn, vide la possibilità di ottenere vendetta e di impossessarsi del tesoro; forgiò quindi per il giovane guerriero tre spade, ma solo l'ultima risultò abbastanza resistente e possente da essere brandita da Sigurðr: essa fu chiamata Gramr. Reginn spinse Sigurðr a uccidere il drago, dicendo di scavare una fossa e di nascondersi all'interno per colpire il ventre di Fáfnir quando vi fosse passato sopra: egli in verità sperava che il figlioccio rimanesse annegato nel sangue del drago riversato nella buca. Sigurðr, avvertito da Óðinn, scavò delle fosse per far scolare il sangue e riuscì a uccidere Fáfnir, tornando indenne da Reginn.

Reginn chiese al giovane un altro favore: cucinare per lui il cuore del fratello. Arrostendo il cuore del drago, Sigurðr, si scottò un dito e se lo mise in bocca, acquisendo così alcuni poteri del drago, tra cui la conoscenza dei linguaggi degli uccelli, e ascoltando le cince tra le fronde venne a conoscenza delle intenzioni di Reginn, che voleva liberarsi di lui. Sigurðr allora uccise il fabbro e si impossessò del tesoro di Andvari.