Workingman's Blues #2
Artista
Bob Dylan
Testo Workingman's Blues #2
C'è una nebbia notturna che cala sulla città
la luce stellare si specchia nel fiume
il potere d'acquisto del proletariato è andato giù
il denaro sta diventando più superficiale e debole
beh il luogo che amo è un dolce ricordo
è un nuovo sentiero che abbiamo percorso
dicono che i salari bassi sono una realtà
se vogliamo competere con l'estero
le mie armi crudeli sono state messe sulla mensola vieni, siediti sulle mie ginocchia
mi sei più cara di me stesso
come puoi vedere da te
mentre sento le rotaie d'acciaio vibrare
ho gli occhi serrati
me ne sto seduto qui, cercando di mantenere la fame
dall'espandersi nello stomaco
incontriamoci lì in fondo, non restare indietro
portami i miei stivali e le mie scarpe
puoi esitare o combattere nel miglior modo possibile sulla linea del fronte
cantando un pò di questo blues del lavoratore
beh sto navigando sul retro, pronto per la lunga raccolta
agitato dai venti e dai mari
li trascinerò tutti quanti giù all'inferno e li metterò tutti al muro
li venderò ai loro nemici
e cercherò di nutrire la mia anima col pensiero
dormirò per tutto il resto del giorno
a volte nessuno vuole quel che abbiamo ma a volte non lo si può dare via
ora il luogo è accerchiato da innumerevoli nemici
alcuni di loro forse sono sordi e muti
nessun uomo e nessuna donna conosce
l'ora in cui il dolore verrà
nell'oscurità sento il richiamo dell'uccello notturno
sento il respiro degli amanti
dormo in cucina coi piedi all'ingresso
il sonno è come una morte temporanea
incontriamoci lì in fondo, non restare indietro
portami i miei stivali e le mie scarpe
puoi esitare o combattere nel miglior modo possibile sulla linea del fronte
cantando un pò di questo blues del lavoratore
mi hanno bruciato il granaio, hanno rubato il cavallo
non posso risparmiare un centesimo
devo stare attento, non voglio esser costretto
a una vita di crimine perpetuo
riesco a vedere da me che il sole sta tramontando
come vorrei che tu fossi qui a vederlo
ora dimmi, forse mi sbaglio a pensare
che mi hai dimenticato?
e ora si preoccupano e si affrettano e si affaccendano e si affliggono
ti sprecano le notti e i giorni
loro li dimenticherò
ma di te, mi ricorderò sempre
antiche memorie di te mi si sono attaccate
tu mi hai ferito con le parole
dovrai parlare con lingua dritta
è tutto vero, tutto quello che hai sentito
incontriamoci lì in fondo, non restare indietro
portami i miei stivali e le mie scarpe
puoi esitare o combattere nel miglior modo possibile sulla linea del fronte
cantando un pò di questo blues del lavoratore
in te, amico, non trovo colpe
vuoi guardarmi negli occhi? fallo per favore
nessuno potrà mai reclamare
che ho preso le armi contro di te
tutto intorno ai sacri pacifici campi
riusciranno ad abbatterti
e spezzeranno i tuoi corni e ti batteranno con sferzate d'acciaio
l'ho detto io e sarà così
ora la fortuna mi ha voltato le spalle, sono pieno di lividi
ti darò un'altra possibilità
sono qui tutto solo e sto aspettando te
affinché tu mi conduca in un'allegra danza
ho un abito nuovo di zecca e una nuova moglie
e posso continuare a vivere di riso e fagioli
c'è gente che non ha mai lavorato un giorno in vita sua
e lavorare nemmeno lo sa cosa significhi
incontriamoci lì in fondo, non restare indietro
portami i miei stivali e le mie scarpe
puoi esitare o combattere nel miglior modo possibile sulla linea del fronte
cantando un pò di questo blues del lavoratore
la luce stellare si specchia nel fiume
il potere d'acquisto del proletariato è andato giù
il denaro sta diventando più superficiale e debole
beh il luogo che amo è un dolce ricordo
è un nuovo sentiero che abbiamo percorso
dicono che i salari bassi sono una realtà
se vogliamo competere con l'estero
le mie armi crudeli sono state messe sulla mensola vieni, siediti sulle mie ginocchia
mi sei più cara di me stesso
come puoi vedere da te
mentre sento le rotaie d'acciaio vibrare
ho gli occhi serrati
me ne sto seduto qui, cercando di mantenere la fame
dall'espandersi nello stomaco
incontriamoci lì in fondo, non restare indietro
portami i miei stivali e le mie scarpe
puoi esitare o combattere nel miglior modo possibile sulla linea del fronte
cantando un pò di questo blues del lavoratore
beh sto navigando sul retro, pronto per la lunga raccolta
agitato dai venti e dai mari
li trascinerò tutti quanti giù all'inferno e li metterò tutti al muro
li venderò ai loro nemici
e cercherò di nutrire la mia anima col pensiero
dormirò per tutto il resto del giorno
a volte nessuno vuole quel che abbiamo ma a volte non lo si può dare via
ora il luogo è accerchiato da innumerevoli nemici
alcuni di loro forse sono sordi e muti
nessun uomo e nessuna donna conosce
l'ora in cui il dolore verrà
nell'oscurità sento il richiamo dell'uccello notturno
sento il respiro degli amanti
dormo in cucina coi piedi all'ingresso
il sonno è come una morte temporanea
incontriamoci lì in fondo, non restare indietro
portami i miei stivali e le mie scarpe
puoi esitare o combattere nel miglior modo possibile sulla linea del fronte
cantando un pò di questo blues del lavoratore
mi hanno bruciato il granaio, hanno rubato il cavallo
non posso risparmiare un centesimo
devo stare attento, non voglio esser costretto
a una vita di crimine perpetuo
riesco a vedere da me che il sole sta tramontando
come vorrei che tu fossi qui a vederlo
ora dimmi, forse mi sbaglio a pensare
che mi hai dimenticato?
e ora si preoccupano e si affrettano e si affaccendano e si affliggono
ti sprecano le notti e i giorni
loro li dimenticherò
ma di te, mi ricorderò sempre
antiche memorie di te mi si sono attaccate
tu mi hai ferito con le parole
dovrai parlare con lingua dritta
è tutto vero, tutto quello che hai sentito
incontriamoci lì in fondo, non restare indietro
portami i miei stivali e le mie scarpe
puoi esitare o combattere nel miglior modo possibile sulla linea del fronte
cantando un pò di questo blues del lavoratore
in te, amico, non trovo colpe
vuoi guardarmi negli occhi? fallo per favore
nessuno potrà mai reclamare
che ho preso le armi contro di te
tutto intorno ai sacri pacifici campi
riusciranno ad abbatterti
e spezzeranno i tuoi corni e ti batteranno con sferzate d'acciaio
l'ho detto io e sarà così
ora la fortuna mi ha voltato le spalle, sono pieno di lividi
ti darò un'altra possibilità
sono qui tutto solo e sto aspettando te
affinché tu mi conduca in un'allegra danza
ho un abito nuovo di zecca e una nuova moglie
e posso continuare a vivere di riso e fagioli
c'è gente che non ha mai lavorato un giorno in vita sua
e lavorare nemmeno lo sa cosa significhi
incontriamoci lì in fondo, non restare indietro
portami i miei stivali e le mie scarpe
puoi esitare o combattere nel miglior modo possibile sulla linea del fronte
cantando un pò di questo blues del lavoratore
Simile