Bleeding Ceremony
Artista
Cherry Poppin' Daddies
Testo Bleeding Ceremony
Mi è stato insegnato ad essere sempre disponibile
ecco perchè apro le porte d'impulso
faccio sempre spazio per gli altri sul marciapiede
anche se ho notato nessun altro lo fa
si sono appena aperti un varco sbattendoti al suolo
Con uno sguardo compiaciuto sul loro volto
Così io resto a casa scrivere le mie canzoni
nella mia oasi di fantasia
Sarebbe così strano voler passare il resto della mia vita nella mia testa
mentre passo il mio pollice lungo il filo del rasoio?
mi riscaldo nella vasca mentre guardo le macchie
del sangue che ho sparso
ma io non l'ho mai detto
quel che volevo dire
era morire
sono un solitario, che vi piaccia o meno, sono un Marat*, dentro sono solo,
purificato dal masochismo in una cerimonia di sangue
accendo una candela, apro la mia mano e finirò le rappresaglie
dalla viltà del ? qui nella più sgraziata delle nazioni
Sarebbe troppo benefico passare
il resto della mia vita nella mia testa?
mi sto facendo del male a ricordare? Come lo slittino di Orson?**
Ho atteso così a lungo per scrivere le parole di questa canzone
immagino che sanguinerò fino a morire
ma io non l'ho mai detto
quel che volevo dire
era morire
ora spero che magicamente io riemergerò tornando in vita
sebbene adesso io stia svanendo in un bagno di vino e cicuta
diventerò un eroe oscillando la mia spada in un antico mondo sanguinario
e lascerò la vita qui, rovinata dal senso di colpa
dove hanno bisogno di disperdere il gregge
morire
era quel che volevo dire
quel che volevo dire
era morire
quel che volevo dire
era morire
quel che volevo dire ...
ecco perchè apro le porte d'impulso
faccio sempre spazio per gli altri sul marciapiede
anche se ho notato nessun altro lo fa
si sono appena aperti un varco sbattendoti al suolo
Con uno sguardo compiaciuto sul loro volto
Così io resto a casa scrivere le mie canzoni
nella mia oasi di fantasia
Sarebbe così strano voler passare il resto della mia vita nella mia testa
mentre passo il mio pollice lungo il filo del rasoio?
mi riscaldo nella vasca mentre guardo le macchie
del sangue che ho sparso
ma io non l'ho mai detto
quel che volevo dire
era morire
sono un solitario, che vi piaccia o meno, sono un Marat*, dentro sono solo,
purificato dal masochismo in una cerimonia di sangue
accendo una candela, apro la mia mano e finirò le rappresaglie
dalla viltà del ? qui nella più sgraziata delle nazioni
Sarebbe troppo benefico passare
il resto della mia vita nella mia testa?
mi sto facendo del male a ricordare? Come lo slittino di Orson?**
Ho atteso così a lungo per scrivere le parole di questa canzone
immagino che sanguinerò fino a morire
ma io non l'ho mai detto
quel che volevo dire
era morire
ora spero che magicamente io riemergerò tornando in vita
sebbene adesso io stia svanendo in un bagno di vino e cicuta
diventerò un eroe oscillando la mia spada in un antico mondo sanguinario
e lascerò la vita qui, rovinata dal senso di colpa
dove hanno bisogno di disperdere il gregge
morire
era quel che volevo dire
quel che volevo dire
era morire
quel che volevo dire
era morire
quel che volevo dire ...
Note traduzione
*Jean-Paul Marat: politico e rivoluzionario francese.
Di lui si ricorda soprattutto la morte, impressa nel
dipinto "La morte di Marat" di Jacques-Louis David,
in cui Marat è riverso nella vasca, pugnalato a morte
da Charlotte Corday D'Armont.
**Orson's sled: Riferimento a "Quarto Potere", il film
il cui protagonista è Orson Welles. Il suo slittino è
il simbolo della sua infanzia, un'allusione all'unico
periodo della sua vita in cui era stato davvero felice.