Town I Loved So Well
Artista
Dubliners (The)
Testo Town I Loved So Well
Mi ricordo chiaramente
della città che ho così forte amato
Dove la nostra scuola giocava a palla contro il muro della raffineria
e ridevamo nel fumo e nella puzza
tornando a casa nella piogga, correndo nei vicoli bui
passata la galera e giù dietro la fontana
quelli erano bei tempi per molte, molte ragioni
nella città che io ho così amato
al mattino presto la sirena della fabbrica di magliette chiamava le donne da Creggan da Moor e da Bog
mentre gli uomini senza impiego svolgevano il ruolo delle madri
cucinando per i figli e addestrando i cani
e quando i tempi erano duri c'era appena quello che serviva
ma si affrontavano i problemi senza lamentarsi
perché nel profondo c'era un fuoco ardente
nella città che io ho così amato
c'era musica lì, nell'aria di Derry
come un linguaggio che potevamo capire
mi ricordo il giorno in cui presi il primo stipendio
e suonavo in una piccola e raffazzonata band
in quel luogo ho speso la mia gioventù e a dire il vero
ero triste di dover lasciarmi tutto alle spalle
perché ho imparato a vivere e ho trovato moglie
nella città che io ho così amato
ma quando tornai come mi bruciarono gli occhi
al vedere come la città potesse essere ridotta in ginocchio
dai mezzi corazzati e dai bar bombardati e dal gas che si infila in ogni spiffero
adesso la base dell'esercito è proprio addossata a quel muro della raffineria
e il maledetto filo spinato si innalza sempre più
coi loro carri armati e le loro armi, oh mio Dio, cosa hanno fatto
alla città che ho così amato
adesso la musica è finita ma loro vanno avanti
perché il loro spirito è stato ammaccato, mai spezzato
loro non dimenticheranno ma li loro cuori sono accesi
sul domani e su una nuova pace
perché ciò che è fatto è fatto è ciò che è vinto è vinto
e ciò che è perduto è perduto e andato per sempre
io posso solo pregare per un brillante, gran nuovo giorno
nella città che io ho così amato
della città che ho così forte amato
Dove la nostra scuola giocava a palla contro il muro della raffineria
e ridevamo nel fumo e nella puzza
tornando a casa nella piogga, correndo nei vicoli bui
passata la galera e giù dietro la fontana
quelli erano bei tempi per molte, molte ragioni
nella città che io ho così amato
al mattino presto la sirena della fabbrica di magliette chiamava le donne da Creggan da Moor e da Bog
mentre gli uomini senza impiego svolgevano il ruolo delle madri
cucinando per i figli e addestrando i cani
e quando i tempi erano duri c'era appena quello che serviva
ma si affrontavano i problemi senza lamentarsi
perché nel profondo c'era un fuoco ardente
nella città che io ho così amato
c'era musica lì, nell'aria di Derry
come un linguaggio che potevamo capire
mi ricordo il giorno in cui presi il primo stipendio
e suonavo in una piccola e raffazzonata band
in quel luogo ho speso la mia gioventù e a dire il vero
ero triste di dover lasciarmi tutto alle spalle
perché ho imparato a vivere e ho trovato moglie
nella città che io ho così amato
ma quando tornai come mi bruciarono gli occhi
al vedere come la città potesse essere ridotta in ginocchio
dai mezzi corazzati e dai bar bombardati e dal gas che si infila in ogni spiffero
adesso la base dell'esercito è proprio addossata a quel muro della raffineria
e il maledetto filo spinato si innalza sempre più
coi loro carri armati e le loro armi, oh mio Dio, cosa hanno fatto
alla città che ho così amato
adesso la musica è finita ma loro vanno avanti
perché il loro spirito è stato ammaccato, mai spezzato
loro non dimenticheranno ma li loro cuori sono accesi
sul domani e su una nuova pace
perché ciò che è fatto è fatto è ciò che è vinto è vinto
e ciò che è perduto è perduto e andato per sempre
io posso solo pregare per un brillante, gran nuovo giorno
nella città che io ho così amato