Dirge
Artista
Bob Dylan
Testo Dirge
Odio me stesso per averti amato e la debolezza ho dimostrato
Tu eri solo una faccia dipinta in un viaggio sulla Strada Suicida
Il palcoscenico era allestito, le luci erano spente tutto intorno al vecchio hotel
Odio me stesso per averti amato e sono grato che il sipario sia caduto
Odio quel gioco perverso che abbiamo giocato e il bisogno che doveva esprimere
E la misericordia che mi hai dimostrato, chi mai l’avrebbe immaginato?
Sono uscito su Broadway Lower e ho sentito quel posto vicino
Quel posto vuoto dove i martiri piangono e gli angeli giocano col peccato
Ho ascoltato canzoni di libertà e l’uomo per sempre spogliato
Comportandosi da folle mentre la sua schiena viene frustata
Come uno schiavo in orbita è bastonato finché è domato
Tutto per un momento di gloria ed è una sporca vergogna
Ci sono quelli che adorano la solitudine io non sono uno di loro
In questa epoca di fibra di vetro io cerco una gemma
La palla di vetro sul muro non mi ha ancora mostrato niente
Ho pagato il prezzo della solitudine ma almeno non ho debiti
Non riesco a ricordare cose utili che tu abbia mai fatto per me
Tranne una volta una pacca sulla schiena quando ero in ginocchio
Ci siamo guardati negli occhi l’un l’altro finché uno di noi si sarebbe spezzato
Non serve scusarsi, che differenza farebbe?
Così canto la tua lode al progresso e alla Doom Mchine
La nuda verità è ancora taboo ogni qualvolta può essere vista
Signora Fortuna che brilla su di me ti dirà fino dove miro
Odio me stesso per averti amato, ma dovrei superarlo
Tu eri solo una faccia dipinta in un viaggio sulla Strada Suicida
Il palcoscenico era allestito, le luci erano spente tutto intorno al vecchio hotel
Odio me stesso per averti amato e sono grato che il sipario sia caduto
Odio quel gioco perverso che abbiamo giocato e il bisogno che doveva esprimere
E la misericordia che mi hai dimostrato, chi mai l’avrebbe immaginato?
Sono uscito su Broadway Lower e ho sentito quel posto vicino
Quel posto vuoto dove i martiri piangono e gli angeli giocano col peccato
Ho ascoltato canzoni di libertà e l’uomo per sempre spogliato
Comportandosi da folle mentre la sua schiena viene frustata
Come uno schiavo in orbita è bastonato finché è domato
Tutto per un momento di gloria ed è una sporca vergogna
Ci sono quelli che adorano la solitudine io non sono uno di loro
In questa epoca di fibra di vetro io cerco una gemma
La palla di vetro sul muro non mi ha ancora mostrato niente
Ho pagato il prezzo della solitudine ma almeno non ho debiti
Non riesco a ricordare cose utili che tu abbia mai fatto per me
Tranne una volta una pacca sulla schiena quando ero in ginocchio
Ci siamo guardati negli occhi l’un l’altro finché uno di noi si sarebbe spezzato
Non serve scusarsi, che differenza farebbe?
Così canto la tua lode al progresso e alla Doom Mchine
La nuda verità è ancora taboo ogni qualvolta può essere vista
Signora Fortuna che brilla su di me ti dirà fino dove miro
Odio me stesso per averti amato, ma dovrei superarlo